Si chiude un anno anomalo, che ci ha costretto a mettere in pausa i nostri sogni costringendoci a chiuderli nel cassetto da cui li avevamo tolti a fine 2019.
Un anno che lascerà segni indelebili nella nostra memoria, segni pesantemente negativi che hanno spesso evidenziato il peggio del genere umano, non me ne vogliate, ma è così; ho visto tanta negatività che trovo ingiustificata, dovevamo comportarci diversamente, supportarci, dovevamo sentirci più vicini nonostante la lontananza, le mascherine, l’impossibilità di condividere e di abbracciarci.
Non voglio entrare nel merito di discussioni insensate, di negazionisti o complottisti, la storia ci insegna che anche in passato abbiamo affrontato pandemie, disastri, disperazione, situazioni anche peggiori di questa, basti tornare indietro di circa 100 anni e guardare i numeri “della spagnola”.
Ma oggi il 2020 si chiude e anche se non credo che il 2021 sarà tanto diverso, almeno all’inizio, sono convinto che la scienza ci possa portare fuori da questo incubo e permetterci di riaprire il cassetto e tirare fuori i sogni che a febbraio abbiamo nascosto sotto a tanti strati di sgomento, disperazione, smarrimento.
Nonostante tutto o forse grazie proprio al maggior tempo a disposizione, ho pubblicato un nuovo libro; “Wild America, viaggio nel vecchio west” e sono tornato in piazza nella mia amata San Giovanni Valdarno per l’evento di presentazione, potendo così conoscere di persona alcuni amici che hanno cantato e suonato durante l’evento dedicato alla Route 66 e a New York City.
Di questo 2020 mi restano soprattutto dei ricordi positivi, voglio che sia così, si perché nonostante tutto le persone a me vicine mi hanno supportato e sopportato, mi hanno stimolato e abbracciato nonostante non fosse possibile; insieme abbiamo realizzato alcune cose uniche e irripetibili, un termine tanto amato da Andrea con cui ho condiviso una delle esperienze più belle della mia vita proprio durante il lock down che ha fermato il nostro paese e durante il quale ci siamo messi a raccontare storie e aneddoti della mitica Route 66.
Un’esperienza che mi ha permesso di conoscere persone stupende; chi ci ha seguito ogni giorno, chi ha collaborato dietro le quinte, chi ci ha messo la faccia, chi ha suonato e cantato ogni giorno con passione, gli ospiti italiani e internazionali che abbiamo avuto la fortuna di ospitare, mia moglie Barbara con cui ogni giorno mi confrontavo e che mi preparava la merenda tanto invidiata da tutti durante il dietro le quinte, gli amici di County Power Station, il mega regista Alessio, Sabrina e tutto lo staff Reporter Live (loro sanno perché), gli amici di Sommacampagna che mi hanno invitato per un evento dedicato agli Stati Uniti d’America poco prima che il paese si fermasse nuovamente.
Abbiamo realizzato qualcosa di unico e irripetibile che si riassume negli sguardi sorridenti di questa immagine che mi ha inviato pochi giorni fa Laura, una delle persone che ci ha seguito in ogni puntata.
L’anno che sta arrivando spero che sia semplicemente normale, ma nonostante tutto voglio ringraziare il 2020, così complicato, così diverso, inaspettato, duro, bastardo!
Leave a reply