New York, è quella città che sogni di visitare da una vita e quando finalmente te la trovi difronte, è proprio così, come te la aspetti; fatta di grattacieli di acciaio e di dritte strade di asfalto, di migliaia di persone che camminano e di centinaia di taxi che sfrecciano lungo le Avenue trafficate.
New York, è quella città costruita da immigrati provenienti da tutto il mondo, persone che l’hanno resa unica, forte e al tempo stesso equilibrata e caotica. Un mix di culture, religioni, idee, colori, profumi e sapori.
Una città in cui basta girare l’angolo per trovarsi in un paese diverso, pochi metri e dal quartiere italiano giungiamo in Cina, pochi metri ancora e lo spagnolo è l’unica lingua che riecheggia nell’aria.
New York, è quella città dove sono nati generi musicali esportati in tutto il mondo, dove ogni anno si girano centinaia di film e serie tv, le stesse immagini che ci fanno innamorare di Central Park nelle scene romantiche oppure ci fanno sobbalzare nelle scene in cui la polizia insegue i malviventi di turno.
New York, è quella città che profuma di qualcosa che non si capisce, che incuriosisce e che inevitabilmente ti rimane addosso e che continui a sentire quando rientri a casa e che ti fa venire la voglia di ripartire.
New York, è quella città in cui le sirene della polizia, dei pompieri e delle ambulanze, sembrano musica di strada, la stessa che ti riporta in mente le passeggiate infinite fatte ogni giorno nel momento in cui le risenti in qualche video in streaming o in qualche film.
New York, è quella città capace di rialzarsi più forte che mai dopo il pauroso attentato dell’11 settembre 2001, che non è stato l’unico anche se è sicuramente il più conosciuto e il più devastante, una mazzata che l’ha messa in ginocchio ma che gli ha anche permesso di rinnovarsi, di rialzarsi e di dire al mondo intero; guardami, sono ancora qui e non mi muovo, non mi arrendo.
A proposito di rinnovamento, New York, è quella città dove modernità e tradizioni si uniscono in un abbraccio infinito; vecchi mattoni rossi, facciate in ghisa e scintillanti grattacieli di vetro e acciaio si tengono per mano, come a voler simboleggiare l’unione indissolubile che tutti gli abitanti della City vivono ogni singolo momento.
New York, è quella città dove preferisci camminare invece di usare il taxi o la metro, perché è bello lasciarsi trasportare dalla sua energia, passeggiare a testa in su finché non ti devi fermare per un capogiro, si perché New York fa girare la testa, ti fa innamorare di tutto; dei negozi, delle pizzerie, dei ristoranti alla moda e delle piccole botteghe del village, è quella città che pensi di conoscere fin dai primi istanti perché l’hai vista in decine di film che ti hanno fatto desiderare di essere lì, nell’ombelico del mondo, a Times Square, dove servono gli occhiali da sole anche di notte, dove alcuni negozi sono aperti 24 ore al giorno, perché New York è la città che non dorme mai, la stessa che sbuffa vapore dai tombini, che fa tremare i turisti al passaggio della metro sotto i loro piedi, che li fa innamorare del suo caos controllato, che ti riempie di energia, ti droga di energia, ti ubriaca di positività, non vorresti mai andare a dormire, non ti vorresti mai fermare per quanto ha da offrire, per quanto ti incuriosisce, per quanto ti renda vivo, nonostante tutto, nonostante la stanchezza, nonostante i chilometri percorsi, la sua energia di trasporta come su un Tapis Roulant.
New York , è quella città ricca di simboli e miti; il grattacielo più famoso del mondo, il ponte più famoso del mondo, la strada dello shopping più famosa del mondo, la statua più famosa del mondo, quella che dal 1886 accoglie chiunque arrivi nella baia di New York, quella con la fiaccola in una mano e la dichiarazione di indipendenza sotto all’altro braccio, quella che nel suo piedistallo porta scritte alcune parole di Emma Lazarus, ancora oggi attuali e potenti:
“Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa – grida essa (la statua) con le silenti labbra – Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.“
Perché New York è New York!
Comment
New York è davvero una necessità. E’ quel posto nel quale, pur non desiderando viverci, si arriva in un momento della propria vita in cui si desidera visitarla. Si ha bisogno di visitarla. Della sua energia, follia, bellezza fuori dalla norma. New York, lo dico sempre, seppur oggi le nostre strade siano distanti, in quel momento della mia vita, mi ha salvato. E in un certo modo continua a farlo tutt’oggi.